In che senso? Direbbe un noto personaggio dei film di Verdone.
CI GUADAGNI?
CONVIENE ECONOMICAMENTE?
A) Conviene come prezzo dell’immobile?
In linea di principio sì, certamente, perché fin dal primo esperimento di vendita (se senza incanto, come sono ormai quasi tutte) è valida un’offerta anche più bassa del 25 per cento rispetto alla base d’asta.
Cosa significa in pratica? Che se il perito ha valutato il bene 100, e quindi la base d’asta è appunto 100, io posso fare un’offerta valida di 75. E se la mia è l’unica offerta posso aggiudicarmi il bene!
Se poi si va ad esperimenti successivi, la base d’asta sarà già inferiore al prezzo di perizia… e la mia offerta potrà essere del 25 per cento inferiore a questa nuova base d’asta ribassata.
Si può arrivare a prezzi bassissimi… ma qui attenzione, spesso a questi esperimenti si presentano moltissime persone, che si fanno prendere la mano dai rilanci!
E alla fine, rilancio dopo rilancio, viene aggiudicata ad un prezzo così alto… che era meglio andare in agenzia immobiliare.
Se vedete un immobile che davvero vi convince, conoscete bene i prezzi di quelle case, e avete valutato che il prezzo di perizia è in linea con il mercato, già acquistarlo con lo sconto del 25 per cento è un’ottima cosa.
Ma le spese accessorie?
Sono pressoché equivalenti a quelle di un acquisto dal notaio.
Infatti le cancellazioni delle formalità pregiudizievoli sono a carico della procedura, la spesa a carico dell’aggiudicatario non si discosta molto da un onorario notarile, e le imposte sono quelle che si pagherebbero con un normale atto notarile.
C) Ma le spese condominiali pregresse?
L’acquirente risponde delle spese pregresse nei limiti di un biennio.
Basta informarsi per sapere quanto si pagherà.
Mi direte: ma a parte l’aspetto della pura spesa, conviene sotto altri profili?
Lo vedremo prossimamente.
Rimanete in contatto!