STUDIO NOTAIO TERRACINA

CODICE DELLA CRISI: PENALIZZANDO I PROFESSIONISTI SI METTONO A RISCHIO LE IMPRESE!

Con il nuovo dlgs 14/19, “Codice della crisi” il legislatore penalizza i professionisti, nell’ambito delle procedure previste dal Codice.

Come?

Sappiamo tutti che l’attività dei professionisti è fondamentale per formulare gli accordi di ristrutturazione dei debiti, la richiesta delle misure protettive, o per la domanda di concordato preventivo, con tutto ciò che la correda.

Ma il legislatore lo sa che i professionisti sono fondamentali ?

E sa che l’obbligazione cui è tenuto il professionista nell’esercizio della sua attività, è obbligazione di mezzi e non di risultato?

Sembra che non lo sappia.

Perché, secondo il nuovo codice, i crediti dei professionisti per la loro attività prestata per far accedere l’impresa a queste procedure, sono prededucibili… solo fino al 75%!
Significa che il 25 per cento del credito sarà, di fatto, non pagato.

E non basta!
La prededucibilità è condizionata all’omologa degli accordi, o all’apertura della procedura.
Quindi se il progetto non va in porto ( e sappiamo quante variabili ci siano) il credito del professionista rischia di essere, in pratica, totalmente insoddisfatto.

Ecco cosa dice la legge. All’articolo 6 sono elencati i crediti prededucibili ( cioè soddisfatti subito, sottratti al concorso con altri creditori.
A norma delle lettere b) e c) sono prededucibili:

b) i crediti professionali sorti in funzione della domanda di omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti e per la richiesta delle misure protettive, nei limiti del 75% del credito accertato e a condizione che gli accordi siano omologati;

c) i crediti professionali sorti in funzione della presentazione della domanda di concordato preventivo nonche’ del deposito della relativa proposta e del piano che la correda, nei limiti del 75% del credito accertato e a condizione che la procedura sia aperta ai sensi dell’articolo 47;

Il danno è solo dei professionisti?
No, è soprattutto dell’impresa!
Perché a queste condizioni sarà difficile trovare un professionista che aiuti l’imprenditore nell’accesso ad una procedura, visto che nessuno (o quasi) rischia di lavorare gratis.

Se poi guardiamo alla formulazione dell’articolo2086 cc, secondo il quale:

“L’imprenditore…. ha il DOVERE di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli STRUMENTI PREVISTI dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.”

ALLORA CAPIAMO CHI È VERAMENTE IN PERICOLO! L’IMPRESA!

Perchè l’imprenditore DEVE, per legge, in situazione di crisi, attivare queste procedure.
Ma senza un professionista come farà?

Non so se il legislatore lo abbia capito.

Così non si aiutano le imprese, le si mette in croce.

Perchè, se gli strumenti di soluzione della crisi sono obbligatori per l’imprenditore…
….ma egli non può accedere a questi strumenti, se non con difficoltà perché non so quanti professionisti troverà che rischieranno di lavorare gratis…

Allora piu che un aiuto, diventa un altro capo di imputazione per l’imprenditore già in difficoltà.

Dott. Valeria Terracina

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